Bookcity, editoria e infanzia: voltiamo pagina?

Pubblicato novembre 16, 2012 da labiondaprof

Domenica 18 novembre, nell’ambito della manifestazione Bookcity Milano, si terrà un incontro, dal titolo “L’editoria per l’infanzia volta pagina. Riflessioni e domande sul futuro del libro per l’infanzia”, organizzato da Happi ideas e Babalibri.

DETTAGLI EVENTO
L’editoria per l’infanzia volta pagina.
Riflessioni e domande sul futuro del libro per l’infanzia
Domenica 18 novembre 2012 ore 9.30-12.30
Centro di documentazione  Milano 0-6
Via delle Forze Armate 175/a – MILANO
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria via email: info@happideas.it

Cosa penso io degli ebook per bambini? E delle app? Diciamo che sono arrivata ad articolare, come mamma e come insegnante, e i due punti di vista e le sue esperienze si intrecciano in modo importante per me, parecchie considerazioni. Proviamo a dire perché no e perché sì.

Partiamo dai no:

  • No all’ebook e alle app perché Vuoi mettere un bel libro di carta(o cartonato per i piccolissimi), tutto allegro e colorato, che si può afferrare, sfogliare, assaggiare(sempre per i piccolissimi), portare a letto, in bagno, coccolare?
  • No perché un libro diventa come un amico, un peluche o una bambola, e puoi anche pasticciarlo un po’
  • No perché magari il libro lo leggono i nonni, che non ne vogliono sapere di diavolerie tecnologiche ed informatiche.

E veniamo ai sì:

  • Sì perché i bambini di oggi sono nativi digitali, cioè immersi nelle nuove tecnologie fin dalla nascita, e sviluppano dinamiche di apprendimento più percettive, comunque diverse da quelle delle generazioni precedenti (la mia compresa)
  • Sì perché il mondo digitale sta ridefinendo le dinamiche dell’apprendimento ma anche del gioco, basate sempre più sul multitasking, cioè sulla capacità di svolgere più compiti simultaneamente. In questo senso il digitale si configura come un’opportunità di guidare il bambino nei giochi, nelle letture e nell’apprendimento della lingua, parlata e scritta. Gli ebook da leggere, sfogliare, ascoltare e con cui “operare” sono uno stimolo importante
  • Sì, anche se nel mondo digitale la rapidità, l’intuitività delle attività interattive e il predominio delle immagini possono sfavorire una lettura più “attenta”, cioè quell’attività che stimola la comprensione di concetti più complessi, la rielaborazione del pensiero e l’analisi critica. Facilità, immediatezza e rapidità sono armi a doppio taglio, possono favorire un’attenzione superficiale e un’abitudine ad una concentrazione limitatissima nel tempo. (ne faccio esperienza ogni giorno come insegnante)

La soluzione? considerare ebook e app non “il nuovo modo” di leggere, giocare e imparare, ma uno dei modi, affiancando sempre e comunque alle nuove tecnologie i libri e i giochi tradizionali.

Dobbiamo essere catastrofici come lo studioso Nicholas Carr, quando sostiene che Google ci rende più stupidi, e che tra pochi anni saremo tutti più superficiali, incapaci di concentrarci a lungo e incapaci di discernere le informazioni importanti da quelle secondarie?

O smodatamente ottimisti, e dire che Internet e le nuove tecnologie influiranno sul nostro modo di imparare in senso positivo assoluto?

Ogni rivoluzione culturale implica vantaggi e svantaggi. Lo sappiamo, lo abbiamo sempre saputo…

Dal Fedro di Platone:

“Recatosi al cospetto del faraone, Theuth gli mostrò le sue arti e disse che occorreva diffonderle tra gli altri Egizi . Quello allora lo interrogò su quali fossero le utilità di ciascun’ arte, e mentre Theuth gliela spiegava, il faraone criticava una cosa, ne lodava un’ altra, a seconda che gli paresse detta bene o male. [
Quando Theuth venne alla scrittura disse: “Questa conoscenza, o faraone, renderà gli Egizi più sapienti e più capaci di ricordare: é stata infatti inventata come medicina per la memoria e per la sapienza”.
Ma quello rispose: “Ingegnosissimo Theuth, c’é chi é capace di dar vita alle arti, e chi invece di giudicare quale danno e quale vantaggio comportano per chi se ne avvarrà. E ora tu, padre della scrittura, per benevolenza hai detto il contrario di ciò che essa é in grado di fare. Questa infatti produrrà dimenticanza nelle anime di chi l’avrà appresa, perché non fa esercitare la memoria.
Infatti, facendo affidamento sulla scrittura, essi trarranno i ricordi dall’ esterno, da segni estranei, e non dall’ interno, da se stessi. Dunque non hai inventato una medicina per la memoria, ma per richiamare alla memoria.
Tu offri ai discenti l’apparenza, non la verità della sapienza: perché quand’essi, mercè tua, avranno letto tante cose senza nessun insegnamento, si crederanno in possesso di molte cognizioni, pur essendo fondamentalmente rimasti ignoranti e saranno insopportabili agli altri perché avranno non la sapienza, ma la presunzione della sapienza.”
(Platone, “Fedro”).

 

 

 

 

 

11 commenti su “Bookcity, editoria e infanzia: voltiamo pagina?

  • Una bellissima iniziativa, ne devo parlare anche io, ma non ho avuto il tempo materiale di concentrarmici (ma entro domenica ce la farò!).
    Concordo con il tuo punto di vista. Se il libro per bambini assomiglia a un gioco di ruolo (e ci somiglia), allora le app e gli e-book saranno solo uno degli infiniti possibili per giocare!
    Anche perché non è detto che una cosa esclusa l’altra, anzi!

  • anch’io concordo con i tuoi pro e i tuoi contro. e lasciami un momento di raccoglimento di fronte alla copertina di Piccolo blu e piccolo giallo, uno dei libri che credo di aver letto decine e decine di volte, da piccolissima.

  • Buongiorno. Condivido in pieno La Prof e Moonlitgirl.
    L’e-book ad un patto, che sia uno stimolo che conduca poi a cercare “fisicamente” la lettura, a scartabellare, a “indagare”. Perché altrimenti, perderanno davvero la capacità di usare la memoria (oltre la vista, dato che leggere un e-book è di uno scomodo indicibile; scusate ma lo dico: l’e-book è il libro per gli incolti) cosa che già esercitano poco dato che io ancora devo vedere uno studente di scuola media imparare a memoria una poesia, o – orrore!!!!- Dante, e poi diventeranno pigri , e poi non sapranno più cos’è una biblioteca e poi vuoi mettere il piacere di andare in libreria e scambiare due parole con gli altri clienti, sentire pareri.?.Ah, ma già dimenticavo, per i pareri c’è Google. Beh speriamo che a forza di stare incollati ad un pc per tutto, tra qualche generazione non avremo figli mutati , metà uomo-metà sedia, come il portiere di uno stabile in un divertente film di De Crescenzo,” 32 Dicembre”.;)
    Un caro saluto.
    Paola

  • Io non ho ancora molto feeling con gli e-book anche so che, oramai, sono il futuro. A me piace avere tra le mani i miei cari libri cartacei, che fanno rumore quando li sfogli, che profumano di… libri… ma so che dovrò adeguarmi anche io… Visto il mio scetticismo, sono ancora più scettica nell’applicare il tutto ai miei piccoli lettori… sono certa che l’iniziativa di domenica scorsa sia comunque stata molto interessante… se solo fossi stata un po’ meno lontana avrei partecipato volentieri anche io.

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