Tre chicchi di moca: il mio venerdì del libro

Pubblicato novembre 23, 2012 da labiondaprof

Quest’anno ho una prima. A parte che sto durando una fatica bestia a farli passare dalla modalità maestra alla modalità ragazzino/a delle medie, mi piacciono molto.

Con loro ho un’ora alla settimana dedicata al laboratorio di poesia: leggono, scrivono, imparano a memoria. Che fa sempre bene, allena la mente ed abitua all’esposizione orale anche i più timidi. Per dire, anche i più restii si buttano, e sparano fuori i versi come se non ci fosse un domani (scolastico…).

Per avvicinarli alla poesia, non parto subito da dati troppo tecnici (figure retoriche, endecasillabi etc), ma cerco di far capire loro l’importanza del ritmo: ho la fortuna di avere un paio di alunni che studiano musica, e via di solfeggio…

Così, battendo le mani sul banco ( e metti e leva, e metti e leva…), anche i più refrattari entrano nel ritmo della poesia. Della poesia più facile, la filastrocca. E i nonsense.

Io personalmente adoro questo nonsense, di Toti Scialoja:

Sotto un cespo di rose scarlatte

offre il rospo tè caldo con latte.

Sotto un cespo di rose paonazze

tocca al rospo sciacquare le tazze

e questo:

Tre chicchi di moca
Tritava il tricheco
Per fare il caffè.
Lo vide la foca
E disse “Che spreco!
Due chicchi, non tre!”

La seconda filastrocca è tratta da libro Tre chicchi di moca, ed. Lapis. A cura di Teresa Buongiorno Edizioni Lapis, 2002 

 

 

 

5 commenti su “Tre chicchi di moca: il mio venerdì del libro

  • Lascia un commento