Ieri sul Corriere c’era un articolo interessante, si parlava di mamme amiche: qui
Io aborro la figura della mamma amica: la ritengo pericolosa per la figlia e perniciosa per l’intera famiglia.
Attenzione: non auspico una mamma con i capelli grigi a 38 anni, dimessa o vestita come la tata di SOS Tata. Semplicemente penso che una madre non debba mai essere o peggio, “fare l’amica” di sua figlia, perché la figlia la amiche le ha già, e le sceglie tra le sue coetanee. Mia madre aveva 23 anni quando sono nata, ma non ha mai voluto essere la mia migliore amica. Certo, vestiva spesso in jeans e t-shirt come me, ma ha saputo dire i suoi No al momento giusto. Con lei ho sempre avuto confidenza, e un rapporto di fiducia, ma lei non ha mai voluto le mie confidenze ad ogni costo. Per quelle c’erano le amiche; però quando avevo davvero bisogno, lei c’era. Era lì, ed era pronta ad ascoltarmi, e le parole “Te lo avevo detto” le sono sfuggite pochissime volte, meno di quanto avrebbe potuto.
Perciò, cosa mi dà più fastidio nella mamma amica, quella come Lorelai del telefilm Gilmore Girls? Tradotto in italiano Una mamma per amica (appunto). Che poi il telefilm era carino, ma nella realtà un rapporto madre-figlia così sarebbe stato assurdo.
La mammamica, chiamata anche mammasempregiovane si veste seguendo la moda, tale e quale alle sue figlie. L’inverno propone stivali a mezza coscia o jeans skinny? La mamma e la figlia si aggireranno per casa inguainate nello stesso tipo di jeans, e con lo stesso tipo di stivale, ogni mattina prima di uscire. E si copieranno gli accessori.
Tutta questa vicinanza fa bene ai figli? La mammamica riesce ad impostare un rapporto equilibrato con i figli? Per la mia esperienza di insegnante, no.
La mammamica, quella che dice con aria beata e soddisfatta «Mia figlia mi dice tutto, più che una madre per lei sono un’amica», non immagina nemmeno quale sfracello pedagogico sta commettendo. Inoltre non sa che quanto afferma è ben distante dall’essere vero: nessun figlio dice mai tutto alle madri, per fortuna. Nella mia esperienza di docente, più una mamma afferma con sicurezza «Mio figlio non mi nasconde niente, mio figlio non mi dice mai bugie», più sarà destinata ad essere delusa amaramente.
La mamma deve essere una figura adulta che guida, indica la strada, suggerisce percorsi ma sa anche dire dei no, mettere dei paletti e contenere l’esuberanza della crescita. La mammamica che racconta alla figlia l’ultima lite con il papà e ne cerca l’approvazione, o che confida le proprie pene d’amore di single di ritorno, lungi dal costruire un rapporto di dialogo mamma-figlia, sta mettendo le basi per una serie di problemi (sensi di colpa, inadeguatezza, eccesso di responsabilizzazione) che graveranno sulla figlia e sul suo rapporto con il mondo.
Inoltre, la mamma che si pone sullo stesso piano dei figli non potrà più esercitare un ruolo autorevole ed ogni suo no sarà sbeffeggiato: Va beh, la mamma dice no, ma in fondo poi cosa ne sa? A volte è messa peggio di me, che ho quindici anni e sono confusa…
Quando l’insegnante della scuola materna, nei giorni dell’inserimento, vede arrivare la mamma e la figlia con la stessa t-shirt rosa di Hello Kitty, solo in due taglie diverse, ha già inquadrato che avrà a che fare con una mammasempregiovane. E può mettersi le mani nei capelli con cognizione di causa.
In prima elementare, la maestra per una settimana abbondante non si rende conto che la ragazza truccata e taccata che accompagna a scuola la nuova alunna è effettivamente la sua mamma, giacché la bimba la chiama con il nome proprio e le dice anche un sacco di parolacce; poi capisce che è la mamma quando ella esclama «Ah, ma che stronzetta mia figlia, ha proprio un caratterino come il mio». La maestra decide di guardare il muro, per non guardare negli occhi cotanta madre, essendo troppo forte la voglia di mettere in castigo anche lei, oltre che la figlia.
Alle medie, purtroppo, il danno è fatto. Quando la prof tenta di portare il discorso sui pessimi voti, sulla scarsa attenzione in classe della figlia e sulle note disciplinari mai firmate, la mammamica deve ammettere che c’è qualcosa che non va, e rilancia buttando sul tavolo la propria vita privata: ci sono problemi tra lei e il papà, problemi di lavoro, tensioni con le famiglie d’origine. A volte, se l’insegnante è particolarmente empatica o particolarmente insistente, la mamma cede di schianto e vuota il sacco, confessando che: la figlia non le obbedisce mai, la manda a quel paese ogni volta che le dice di studiare, la sgrida perché si fa dare del tu dalle sue amiche, si arrabbia quando al villaggio vacanze vuole fare il corso di danze caraibiche con lei e le dice sempre di non mettersi più i leggins che non se li può permettere, alla sua età.
Inoltre, la figlia ha un fidanzatino che si guarda bene dal presentare alla mammasempregiovane, nel palese timore che possa rimanere affascinato e confuso da quella che più che una madre sembra una sorella maggiore dell’interessata. Insomma, la mammamica voleva essere amica della figlia, voleva riceverne le confidenze e forse rivivere la propria adolescenza insieme con la figlia e invece, cosa si ritrova? Una figlia che le sfugge, che non le confida nulla, che la accusa di rincorrere in modo ridicolo una giovinezza che non ha più;
Consiglio dell’insegnante: lungi dal suggerire alle mamme look da suora laica, escludendo anche di ingrigirsi le chiome prima del tempo o di agghindarsi come Rita Levi Montalcini per acquisire un minimo di autorità, si consiglia comunque una ripulita al look. No allo stile velina, no allo stile lolita, no anche al look pantaloni a vita bassa e maglietta strappata, possibilmente no ai tatuaggi a forma di farfalla che sbucano dal perizoma. Inoltre, abbandonare le espressioni in uso tra i giovani: sciallare, calarsi, sbroccare, et similia. Esigere il lei dagli amici dei figli, non frequentare gli stessi corsi di hip hop o capoeira in palestra, mantenere un sobrio riserbo sulle liti con il marito e padre o sulle nuove relazioni in corso, evitare di pronunciare quotidianamente frasi come Gli uomini sono tutti uguali o Chiamerà? Perché non chiama? Maledetto, chiama!
Molto consigliato: leggere libri che non parlino di vampiri o di single assetate di shopping e sesso, leggere quotidiani e non solo riviste femminili, rimanere in casa qualche sera, in modo tale che sia sensato imporre ai figli orari di rientro più rigidi. Inutile pretendere che il figlio torni a mezzanotte, se mamma torna alle tre.