Il cane Buck è il protagonista assoluto del romanzo Il richiamo della foresta. Buck vive tranquillo e felice nella tenuta del giudice Miller, ma per una serie di circostanze si trova rapito, venduto e portato in Alaska, dove viene utilizzato come cane da slitta. Impara a lavorare, a inserirsi nella muta, a imporsi agli altri cani.
Dopo una serie di vicissitudini, incontra un padrone che lo capisce, lo valorizza e lo tratta bene. E Buck inizia ad amarlo, instaurando con lui un rapporto di fiducia e devozione. Contemporaneamente però inizia a subire il fascino della natura selvaggia che lo circonda, e sente nascere, o meglio rinascere, in lui l’istinto alla libertà e alla vita della foresta. Quando una notte, tornando al campo da una breve caccia, trova il suo adorato padrone, Thornton, ucciso, decide di abbandonare per sempre il mondo degli uomini per tornare a correre, libero, con i suoi compagni lupi.
Ho letto per la prima volta Il richiamo della foresta quando avevo 7-8 anni e me ne sono innamorata. Adoravo già da allora i cani e scoprire che un cane, bello coraggioso e forte, poteva essere protagonista di una storia così avventurosa, mi ha fatto definitivamente appassionare alla lettura. Quando Thornton muore, e Buck, impazzito dal dolore, lo vendica e poi si unisce al branco di lupi… ho sempre pensato che non potesse esistere un finale migliore, né diverso.(L’immagine che ho messo è proprio la copertina di quel libro, con la prefazione di Oriana Fallaci, che parlava del valore della libertà)
E la mia opinione non è cambiata in tutti questi anni. Ovviamente devo ringraziare ancora una volta mio padre, che mi ha regalato tanti splendidi libri quando ero piccola, facendomi capire, senza obblighi o costrizioni, quanto sia bello leggere sempre nuove storie.
Ah, io lo consiglio ai miei alunni della prima media… piace. Me ne accorgo perché io non li costringo a scrivere la famigerata scheda di narrativa, ma li invito alla cattedra, a gruppetti di 2/3, ognuno con la propria copia del libro. Espongono la trama e i personaggi, leggono insieme scene e dialoghi che hanno apprezzato di più e spiegano ai compagni che ancora non l’hanno letto perché dovrebbero farlo. E Buck, devo dire, è una delle scelte con cui vado sul sicuro…
L’ho letto quando ero alla scuola media, un classico intramontabile!
@profpalmy
davvero, intramontabile 🙂
Che brava che sei! Mi auguro che anche Alice potrà avere un’insegnante alle medie come te! E bravo tuo padre! Io spero di aver seminato almeno il seme del piacere per lettura, cosa ne sarà in futuro… chi vivrà vedrà e questo libro non lo conoscevo, ma l’ho visto in questa collana, di cui abbiamo già un libro… http://www.ibs.it/code/9788809615007/london-jack/richiamo-della-foresta.html credo proprio che lo compreremo allora, grazie grazie
Ah, sì! Ne conservo un ricordo bellissimo, grazie per averne parlato.
Un caro saluto,
Grazia
E’ uno dei libri che più ho amato a scuola. Letto più volte, lo ricordo con molto affetto! Ps. quanto tempo è passato da allora!!!!
@Monica
Grazie:-) grazie a te, a presto
@Grazia
un caro saluto a te, passo spesso dal tuo blog…
@Stefania
Eh, il tempo passa, ma i ricordi delle buone letture restano…a presto
Letto anch’io a ragazzina ma non mi aveva trascinato il tema, troppo avventuroso per una paciarona come me
@mammozza
provare a rileggerlo? la maternità magari ti ha fatto appassionare all’avventura… 😉
no?
è da qualche parte, però me lo ricordo poco… prima o poi mi tocca il ripasso, magari lo leggerò con mia figlia tra qualche anno. ciao!