Nelle tesi di laurea errori da terza elementare?
Ci credo.
Come credo che sia necessario ripartire dalla grammatica: dettati, riassunti, esercizi di comprensione del testo. A scuola si fanno ancora queste attività? Sì, ma evidentemente non abbastanza (e non apro nemmeno il triste discorso di che cosa si fa in molte, troppe, ore di lezione).
Stiamo sul pezzo: quali sono gli errori che io vedo più frequentemente negli scritti dei miei studenti?
La top ten è questa:
- qual’è scritto con l’apostrofo
- pò scritto con l’accento
- apposto invece di a posto (tutto apposto, fratello!)
- gli ho detto invece di le ho detto/ho detto loro
- settimana prossima invece dell’espressione “La settimana prossima”
- non c’è la facciamo (invece di non ce la facciamo)
- si senza accento (mi ha detto si!)
- egli fù con l’accento (Manzoni e Napoleone si rotolano nelle rispettive tombe)
- non ai capito (hai)
Invece, per par condicio, molti miei colleghi, convinti di essere trendy, utilizzano “piuttosto che” nel modo sbagliato.
Invece di usarlo davanti a proposizioni avversative con il significato di “anziché”: Piuttosto che mangiare quel piatto, non mangio affatto!, lo utilizzano come se fosse una congiunzione disgiuntiva come oppure.
Possiamo andare al cinema, piuttosto che a teatro, piuttosto che in un locale…
vedi la Treccani in proposito: qui